U Timpuni da Hijocca, quante persone della mia età (ragazzi del ’45) ricordano questa leggenda raccontata dai nostri avi? Quando in compagnia di amici ci recavamo alla Marina di San Sostene al mare oppure alle gare automobilistiche che attraversavano quel lungo rettilineo fino al ponte della Marina, tutti noi eravamo emozionati e speranzosi di scoprire presso lo Spirito Santo, il tesoro che da sempre sentivamo che doveva trovarsi in quei resti del vecchio monastero dei basiliani.
Da alcune testimonianze di anziani ancora viventi, qualcuno asserisce che i pulcini erano 22, uno di questi era stato trovato da una persona del quale non si conosce il nome, ora i pulcini sono rimasti 21, altre persone, invece, dicono che la chioccia e tutti i suoi pulcini sono già stati trovati. Tutto ciò sarà vero? Non credo che questo importi così tanto, il nostro sogno infantile non potrà essere cancellato con un colpo di spugna, noi desideriamo che i nostri sogni non ci vengano carpiti, questi per noi erano come dei giocattoli d’oro, non li abbiamo mai toccati ma li ringraziamo lo stesso per aver accompagnato tutta la nostra infanzia.
Questi erano i nostri sogni, i nostri divertimenti i quali ci legavano in fraterna amicizia senza invidia e senza preoccupazioni, eravamo felici e ci accontentavamo di poco: u carricèdru cu ri cuscinetti, quando on mprenàvanu, jìamu a ffunìra ncodru ara huntana da chjazza du pajisi.
Ora è giusto che mi presenti, sono figlio di Luigi e Tiresedra, sono il quarto figlio, anch’io a 15 anni(dopo le scuole medie inferiori) mi recai a Milano icercare quell’oro che da infante non riuscii a trovare aru Timpuni da Hijocca, ho lavorato per cinque anni come saldatore meccanico in una società per azioni di Sesto San Giovanni, poi mi sono arruolato nella Guardia di Finanza dove ho conseguito il grado di maresciallo capo, nella scuola sottufficiali di Ostia ho studiato oltre 26 materie universitarie, da anni abito a Trento dove sono felicemente sposato con prole; ultimamente, in data 27 dicembre 2003, il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi mi ha insignito col titolo onorifico di cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Mi congratulo con la bella iniziativa del “Grillo Parlante”, dove tutti noi abbiamo da raccontare i vari fatti equivoci che succedono nel nostro piccolo paese. Mi auguro che i posteri stiano sempre attenti alle varie evoluzioni del nostro paese e che venga tutelato e tenuto integro il nostro centro storico che si identifica in San Sostene Superiore.
Mi congedo augurando ai lettori una dolce e divertente lettura, saluti da Gregorino cav. Capano.